martedì 7 gennaio 2014

2014

Primo gennaio 2014.. 

Contraddizione, per lo meno apparente. Credo sia la parola che meglio esprime questo 2013 appena passato. Ho visto nel nostro bambino tutta la potenza e la gioia della vita. Ma ho anche visto vite andarsene, vite giovani, belle, più o meno vicine alla mia vita. E che andandosene lasciano un dolore ma anche un grande, gigantesco punto interrogativo....

Pensavo allora a quale può essere un atteggiamento possibile per entrare in questo 2014, che verrà.
Mi veniva in mente San Giuseppe. Uomo di poche parole ma evidentemente addestrato a fare i chilometri.
Consigliato in sogno dall'angelo, fugge in Egitto. Deve però tornare in Israele...ma è salito al trono Archelao, figlio di Erode... quindi il Bambino è ancora in pericolo..meglio andare da un'altra parte....
Si può solo immaginare quale groviglio di preoccupazioni potesse esserci nel cuore di Giuseppe in quel momento. La chiesa copto-ortodossa stima che la Sacra Famiglia avesse percorso tra betlemme-egitto e ritorno, qualcosa come 2000 km. In ogni caso, israele-egitto-israele, a piedi, è un bel po' di strada. A farla oggi, penso che ci sarebbero venute vesciche grandi come bandiere

Perchè indicare la strada dell'esilio così, senz'altro aggiungere, alla famiglia terrena non di uno a caso, ma del figlio di Dio? Che poi, sti sogni e sti sogni di Giuseppe, come saranno mai stati, cosa avrà mai visto?
Nel mio piccolo provo a ricavare, per l'anno che verrà, quello che mi pare lo stile di Giuseppe: la speranza di chi sa che l'alleanza di Dio non risparmia dalla notte e dalla battaglia....ma è proprio nella notte più buia e nella battaglia più furibonda che il suo amore provvidente si fa sentire, mettendo un incontro, con un aiuto inaspettato, colpendoci in modo particolare con una frase, facendoci ritrovare speranza contro ogni speranza.

martedì 24 gennaio 2012

Martone, il nuovo savonarola del nulla.

Oggi la rassegna stampa quotidiana mi ha riservato una bella sorpresa. Si tratta delle dichiarazioni di Michel Martone, illustre sconosciuto sul panorama politico fino ad oggi che, proprio perchè non se lo filava nessuno e visto che fra un anno probabilmente vorrà candidarsi, doveva dire la sua, perchè altrimenti come fare affinchè si parli di lui?.
Ma andiamo con ordine: quale è la dichiarazione che ha suscitato tante polemiche? :"chi a 28 anni non si è ancora laurato è uno sfigato!"

Caro Martone, ho 25 anni, mi sono laureato a 24 in Giurisprudenza (a Padova, tutti dicono che è tra le facoltà  più impegnative, ma io, non avendo provato le altre facoltà di giurisprudenza italiane, ho l'umiltà di dire che so solo che per me è stato faticoso raggiungere questo risultato).
Dimenticavo, nel frattempo ho lavorato. Ma non per finta. Per davvero. Mio papà non faceva parte di un' Authority, non era il presidente dell'Authority per gli scioperi. E' un dirigente in un'industria di macellazione carni dal lunedì al sabato mattina. Si sveglia alle 5.30 apre l'azienda se i titolari non possono e comincia ad organizzare i carichi di carne per la giornata, sente i clienti, chiama gli autisti, controlla la merce. Da piccolo, durante le vacanze estive, portava me e i miei due fratelli in azienda per insegnarci a "svegliarci" e a stare al mondo. Facendo piccole cose, via via proporzionate all'età (niente da telefono azzurro, perchè ormai insegnare a lavorare ai propri figli rischia di essere un reato): scopare il salone d'ingresso, montare gli scatoloni per il sottovuoto, e poi crescendo, spingere i posteriori di carne per poi farli sollevare con le apposite gru dentro i camion, annotare i pesi delle pelli, pesare  la merce che veniva caricata nei camion.

Il venerdì e il sabato notte fa il venditore ambulante di panini caldi, da più di vent'anni. Aveva cominciato a trent'anni circa, mica per fare i miliardi , ma per essere sicuro di aver sempre qualcosa con cui sfamare la sua famiglia in anni (come furono gli anni 90) di grande incertezza economica.
Tutti e tre noi fratelli lo abbiamo sempre aiutato in questa attività, lo seguiamo dalle medie. Si parte alle nove di sera del venerdì e si rimane fuori fino alle 6 del mattino, d'estate e d'inverno, con il freddo o con il caldo, il sereno o la pioggia. D'inverno si rimane fuori tutta la notte con temperature decisamente sotto zero: le assicuro, caro Martone, che si "battono le brocche".
 Il sabato mattina alle sette circa si torna a casa, mio papà va in azienda (senza dormire). Io, fortunello, dormo fino alle 11 e poi finisco di preparare il camion per il sabato sera dopo che mia mamma lo ha lavato e i miei fratelli hanno sistemato. Il sabato sera si riparte.
Mia mamma ha un piccolo agriturismo e il sabato sera rimango con lei, e con un altro mio fratello, per servire gli ospiti che cenano ( mia mamma è una gran cuoca, noi tre dei grandi camerieri, ma se viene a mangiare da noi, l'avverto che la faremo pagare il doppio). L'altro fratello invece è fuori con il camion in appoggio a mio papà.

Quando ero all'università da lunedì a venerdi studiavo, aiutavo con i miei fratelli nei campi quando avevamo finito di studiare. Anche di sera, fino a mezzanotte, per piantare con il trattore e l'impiantatrice diverse migliaia di piantine di insalata, radicchio ecc a seconda della stagione. Abbiamo fatto anche montare un potente faro sul retro del trattore per poter lavorare anche quando è buio.
Pensi che l'orgoglio più grande per i miei genitori era quello di vedere che le nostre non sono mani affusolate, di gente che ha solo chiaccherato, ma mani con le dita un po' storte, le mie con un paio di cicatrici fatte adoperando un coltello. Mani forti e grandi, con qualche callo.
La tesi la scrivevo di mattina molto presto ( dalle cinque alle otto) o molto tardi ( dopo aver servito gli ospiti a cena). Soprattutto la domenica dopo la Messa delle 18.00, momento in cui ero particolarmente ispirato.
Adesso faccio la pratica professionale per diventare avvocato (continuando a fare quel che facevo all'università). Ho l'esame quest'anno. Ma prima mi sposo con la mia fidanzata qui a luglio.
Mi sono laureato a 24 anni, penso anche di aver fatto qualcosa fino ad adesso, oltre che a mandar giù diverse migliaia di pagine ogni semestre. Tuttavia non ho ancora avuto bisogno di dar dello sfigato a nessuno perchè ritengo che l'esser fiero di me, e la gratitudine a Dio per le fortune che mi ha dato, non passino per la denigrazione di chi ha avuto percorsi di studio più lunghi, per motivi suoi.

Conosco ragazzi che hanno fatto anche molto più e meglio di me. Che magari fuori corso ci sono andati  perchè con qualche malattia grave, propria, o di un familiare, perchè hanno dovuto o voluto lavorare mentre studiavano. Che magari hanno lavorato e preso la laurea per hobby, dato che ormai l'esser laureati non è più garanzia di niente.
Quanto al resto, io sono circondato da persone professionalmente più brave e capaci di me e pendo letteralmente dalle loro labbra, perchè ogni giorno mi rendo conto della quantità di cose che non so.
Per questo ritengo che lei sia un po' sfigato. E che se si candidasse raccoglierebbe il voto suo e quello dei suoi familiari perchè prima di oggi, io non sapevo neanche chi lei fosse.
Cordialmente
Marco Agostini

domenica 22 gennaio 2012

liberalizzazioni, Monti ma che dici?

Da ieri e ieri l'altro si rincorrono prima le previsioni, poi le affermazioni, sui 44 articoli che dovrebbero rilanciare l'economia italiana, nell'idea del governo di tecnocrati che ci sta guidando.
Prima di una valutazione di merito sul contenuto, vorrei considerare il metodo seguito dai partiti di maggioranza (pdl Pd e terzo polo) : una fiera dell'assurdo. Il pdl, dopo 4 anni passati a ripiegarsi sui problemi di Berlusconi, sembra impegnato in una lotta titanica per recuperare credibilità. Il  pd di Bersani gongola dato che ha affidato il lavoro sporco ( e fatto male) ad un gruppo di persone che mi sembrano poco edotte dei problemi della gente "comune". Il terzo Polo lavora per cercare di riproporre l'attuale compagine di maggioranza come ideale candidata alle prossime elezioni .
Monti e il suo governo sembrano poi aver rapidamente acquisito lo stile di cui è fatto la politica italiana: promettono una crescita del pil del 10%, praticamente un nuovo boom economico per il Bel Paese.
Ma siamo davvero sicuri della portata innovativa di questo provvedimento?
Considero prima di tutto il settore libere professioni che da praticante avvocato conosco meglio. La liberalizzazione ha colpito i notai, stabilendo che dal prossimo anno per due-tre anni ci saranno concorsi per cinquecento posti di notaio in più.
Morale della favola, ben lungi dall'eliminare il numero chiuso, si stabilisce che i notai passeranno dagli attuali 6000 a 7500 circa. Ma la televisione ci passa la notizia come fosse la salvezza di tutti i mali.
Stessa cosa dicasi per le farmacie: il problema viene risolto aprendo circa 5000 esercizi in più mantenendo i farmaci da banco sotto il controllo dei farmacisti stessi.
Eccezionale la misura per il caro carburanti: aumentare i self service, dimenticandosi però di ricordare che il 70% del prezzo di un litro di benzina è dato da tasse accise e quant'altro.
Siamo proprio sicuri che aumentando i self la benzina e il gasolio torneranno a prezzi accettabili? ( e per accettabile intendo sull' 1,30 euro al litro)
Una chicca la soluzione per veder diminuita la polizza rc auto: partendo dal presupposto che l'Italia è un Paese di ladri, e che tutti fregano le  povere compagnie assicurative che stanno scontando un periodo di scarsa liquidità (certamente per colpa degli automobilisti  truffatori, non delle azzardate operazioni economico finanziarie condotte negli ultimi dieci anni), se  metti la scatola nera a bordo: sconto. Se decidi di non incassare i soldi liquidi ma di farti riparare direttamente la macchina: sconto. Sennò paghi magari anche più di prima .
Un po' alla volta pagheranno il sinistro in salami e cotecchini e più che una norma per il cittadino, pare una norma per creata ad hoc per favorire le assicurazioni, facendoci di fatto tornare al baratto.
Forse, dico forse, una nota positiva è l'obbligo della banca di presentare due preventivi di assicurazioni diverse per l'accensione del mutuo. Ma è la goccia in un mare.
Da primo giorno di scuola  la riforma del c.d."tribunale delle imprese". In Italia il vero grosso problema delle imprese è il recupero coattivo del credito dai cattivi pagatori (pubbliche amministrazioni comprese), che ha tempi BIBLICI. Il resto è filosofia e con la filosofia non ho mai visto nessuno cenare o pranzare. L'idea poi di pagare chi ha lavorato per una pubblica amministrazione con titoli di stato oltre che ingiusta (l'imprenditore deve pagare a fine mese operai e contributi con moneta sonante), è anche incostituzionale. Anche io pretendo di poter pagare la spesa con titoli di stato.
Quanto alle competenze che dovrebbe avere questo "tribunale", ritengo sufficiente considerare che ci sono imprenditori e artigiani che si suicidano, e Monti parla di impugnazioni di delibere assembleari, patti di sindacato, controversie tra imprese. Problemi che riguardano le grandi spa, non il tessuto dell'economia reale, quello della piccola media impresa.
Tralasciamo infine lo scorporo di eni da snam che costituirà tutt'alpiù l'ennesima ghiotta occasione per qualche finanziere, e trenitalia, che dovrebbe essere smantellata in quanto paradigma dell'inefficenza di questo Paese.