martedì 24 gennaio 2012

Martone, il nuovo savonarola del nulla.

Oggi la rassegna stampa quotidiana mi ha riservato una bella sorpresa. Si tratta delle dichiarazioni di Michel Martone, illustre sconosciuto sul panorama politico fino ad oggi che, proprio perchè non se lo filava nessuno e visto che fra un anno probabilmente vorrà candidarsi, doveva dire la sua, perchè altrimenti come fare affinchè si parli di lui?.
Ma andiamo con ordine: quale è la dichiarazione che ha suscitato tante polemiche? :"chi a 28 anni non si è ancora laurato è uno sfigato!"

Caro Martone, ho 25 anni, mi sono laureato a 24 in Giurisprudenza (a Padova, tutti dicono che è tra le facoltà  più impegnative, ma io, non avendo provato le altre facoltà di giurisprudenza italiane, ho l'umiltà di dire che so solo che per me è stato faticoso raggiungere questo risultato).
Dimenticavo, nel frattempo ho lavorato. Ma non per finta. Per davvero. Mio papà non faceva parte di un' Authority, non era il presidente dell'Authority per gli scioperi. E' un dirigente in un'industria di macellazione carni dal lunedì al sabato mattina. Si sveglia alle 5.30 apre l'azienda se i titolari non possono e comincia ad organizzare i carichi di carne per la giornata, sente i clienti, chiama gli autisti, controlla la merce. Da piccolo, durante le vacanze estive, portava me e i miei due fratelli in azienda per insegnarci a "svegliarci" e a stare al mondo. Facendo piccole cose, via via proporzionate all'età (niente da telefono azzurro, perchè ormai insegnare a lavorare ai propri figli rischia di essere un reato): scopare il salone d'ingresso, montare gli scatoloni per il sottovuoto, e poi crescendo, spingere i posteriori di carne per poi farli sollevare con le apposite gru dentro i camion, annotare i pesi delle pelli, pesare  la merce che veniva caricata nei camion.

Il venerdì e il sabato notte fa il venditore ambulante di panini caldi, da più di vent'anni. Aveva cominciato a trent'anni circa, mica per fare i miliardi , ma per essere sicuro di aver sempre qualcosa con cui sfamare la sua famiglia in anni (come furono gli anni 90) di grande incertezza economica.
Tutti e tre noi fratelli lo abbiamo sempre aiutato in questa attività, lo seguiamo dalle medie. Si parte alle nove di sera del venerdì e si rimane fuori fino alle 6 del mattino, d'estate e d'inverno, con il freddo o con il caldo, il sereno o la pioggia. D'inverno si rimane fuori tutta la notte con temperature decisamente sotto zero: le assicuro, caro Martone, che si "battono le brocche".
 Il sabato mattina alle sette circa si torna a casa, mio papà va in azienda (senza dormire). Io, fortunello, dormo fino alle 11 e poi finisco di preparare il camion per il sabato sera dopo che mia mamma lo ha lavato e i miei fratelli hanno sistemato. Il sabato sera si riparte.
Mia mamma ha un piccolo agriturismo e il sabato sera rimango con lei, e con un altro mio fratello, per servire gli ospiti che cenano ( mia mamma è una gran cuoca, noi tre dei grandi camerieri, ma se viene a mangiare da noi, l'avverto che la faremo pagare il doppio). L'altro fratello invece è fuori con il camion in appoggio a mio papà.

Quando ero all'università da lunedì a venerdi studiavo, aiutavo con i miei fratelli nei campi quando avevamo finito di studiare. Anche di sera, fino a mezzanotte, per piantare con il trattore e l'impiantatrice diverse migliaia di piantine di insalata, radicchio ecc a seconda della stagione. Abbiamo fatto anche montare un potente faro sul retro del trattore per poter lavorare anche quando è buio.
Pensi che l'orgoglio più grande per i miei genitori era quello di vedere che le nostre non sono mani affusolate, di gente che ha solo chiaccherato, ma mani con le dita un po' storte, le mie con un paio di cicatrici fatte adoperando un coltello. Mani forti e grandi, con qualche callo.
La tesi la scrivevo di mattina molto presto ( dalle cinque alle otto) o molto tardi ( dopo aver servito gli ospiti a cena). Soprattutto la domenica dopo la Messa delle 18.00, momento in cui ero particolarmente ispirato.
Adesso faccio la pratica professionale per diventare avvocato (continuando a fare quel che facevo all'università). Ho l'esame quest'anno. Ma prima mi sposo con la mia fidanzata qui a luglio.
Mi sono laureato a 24 anni, penso anche di aver fatto qualcosa fino ad adesso, oltre che a mandar giù diverse migliaia di pagine ogni semestre. Tuttavia non ho ancora avuto bisogno di dar dello sfigato a nessuno perchè ritengo che l'esser fiero di me, e la gratitudine a Dio per le fortune che mi ha dato, non passino per la denigrazione di chi ha avuto percorsi di studio più lunghi, per motivi suoi.

Conosco ragazzi che hanno fatto anche molto più e meglio di me. Che magari fuori corso ci sono andati  perchè con qualche malattia grave, propria, o di un familiare, perchè hanno dovuto o voluto lavorare mentre studiavano. Che magari hanno lavorato e preso la laurea per hobby, dato che ormai l'esser laureati non è più garanzia di niente.
Quanto al resto, io sono circondato da persone professionalmente più brave e capaci di me e pendo letteralmente dalle loro labbra, perchè ogni giorno mi rendo conto della quantità di cose che non so.
Per questo ritengo che lei sia un po' sfigato. E che se si candidasse raccoglierebbe il voto suo e quello dei suoi familiari perchè prima di oggi, io non sapevo neanche chi lei fosse.
Cordialmente
Marco Agostini

7 commenti:

  1. Se non avessi 20 anni più di te e non fossi già fidanzato ti sposerei io. Sulla fiducia.
    Ciao e complimenti per le tue parole, la tua vita, e la splendida famiglia in cui hai avuto la fortuna di nascere.

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  2. per così poco..grazie a te! comunque anche gli altri due miei fratelli più piccoli sono all'università, anche loro giuristi in erba. Vado perchè il capo mi ha appena strigliato :-) ho tutto da imparare

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  3. sono sfigati gli studenti o i prof universitari che sanno da dicembre la data degli appelli, e che con tutta tranquillità ti dicono alle 18.10 dopo 6 ore di attesa "tornate la settimana prossima perchè mi manca l'assistente"...? un giovane ch si deve gestire con il lavoro e l'università si ritrova a vedere compromesso un numero x di esami,in quanto ravvicinati a quello posticipato, per colpa di chi sicuro del suo posto di lavoro, appartiene a una casta (altro che tassisti i quali stanno ancora pagando la licenza, frutto di sacrifici)....Certi commenti caro Martone è bene evitarli e al limite indirizzarli alle persone giuste..

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  5. ho eliminato per sbaglio il commento dell'altro utente. Non faccio il giornalista. In ogni caso se non ti va di leggere libero di non entrare, e simpaticamente, libero pure di andare a quel paese. Vive cordialità

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  6. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  7. ti rinnovo l'invito.... Vive cordialità

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